Per principio

Non ci si fa mai abbastanza caso, ma ciò che usiamo quotidianamente, ciò che mangiamo, ciò che compriamo, ha uno processo lungo prima di arrivare nelle nostre mani. Le informazioni che ci arrivano su chi lo ha confezionato, lavorato, modificato e a volte coltivato non esisono o sono frammentarie, come altrettanto trasparenti le condizioni in cui tutto questo avviene.

E’ normale che sia così? Per come siamo abituati, forse sì. Ma non è una condizione natuale, semplicemente una convenzione. Forse sarebbe corretto che i consumatori sapessero cosa succede nel processo produttivo di un bene, perchè sono corresponsabili del benessere o dello sfruttamento.

Ricordare i 10 principi del commercio equo e solidale permette a noi di fare acquisti più consapevoli e attenti e ci garantisce di quello che c’è dietro.

  1. Pagamento di un prezzo equo per un salario dignitoso
  2. Relazioni commerciali di lungo termine per avere una stabilità di reddito
  3. Pagamento anticipato per chi non ha accesso al credito
  4. Trasparenza e verificabilità delle condizioni di lavoro
  5. Sviluppo delle competenze per introdurre nuove tecnologie
  6. Informazione e sensibilizzazione
  7. Pari opportunità per uomini e donne
  8. Condizioni di lavoro corrette e sicure, come per orari di lavoro dignitosi e ambenti salubri
  9. Rispetto dei diritti dell’infanzia
  10. Rispetto dell’ambiente .

Sei sicuro che ciò che compri rispetti questi principi?

La nutraceutica nel piatto

Continuano gli appuntamenti per il Circolo del Cibo. In estate il caldo si fa sentire e preferiamo pasti più leggeri e freschi. Abbiamo colto la bella stagione per proporvi una Cena Nutraceutica giovedì 25 Luglio ore 20.30 al ristorante Le Bistrot di Dozza.

Ma che significa Nutraceutica??

La nutraceutica è un neologismo derivante dall’unione tra nutrizione e farmaceutica. I nutraceutici sono tutte quelle sostanze naturali che l’industria farmaceutica utilizza per produrre integratori a partire dai principi attivi degli alimenti. Preparare correttamente cibi di qualità (e a Km zero) senza perdita di principi attivi in cucina, consente di ottenere già ottimi nutraceutici da un qualsiasi piatto del nostro menù quotidiano!  Il menù della serata sarà presentato dalla Nutrizionista Paola Bongiovanni, che lo ha ideato attingendo ai prodotti del Commercio Equo E solidale. La realizzazione invece è a cura del ristorante Le Bistrot di Dozza, con il quale il rapporto è ormai consolidato la relazione con il Circolo del Cibo

Il Menù

  • Benvenuto con estratto di frutta e verdura + cruditè vegetali
  • Antipasto: Insalata di baccalà marinato servita su crema di pomodorini gialli, melone e curry
  • Primo: Ravioli con sfoglia integrale (Az. Agricola Zecchinelli) ripieni di patate, scarola, parmigiano e za’tar serviti con erbe aromatiche
  • Secondo: Polpo al vapore servito su vellutata di patate dolci e lenticchie accompagnato da ceci e coriandoli di verdure
  • Dessert: Sorbetto alla pesca con granella di frollini al thè verde e bergamotto

Cestino di focaccia con farina integrale bio (Az. Agricola Zecchinelli) , allo za’tar, Ceckers alla canapa, alla curcuma e all’olio di Altromercato e i taralli di Libero Mondo

A tavola saranno serviti a richiesta Vino Centopassi Bianco e Rosso, birra Agricola Ticinensis bionda e rossa e

Costo della cena: 30.00€ tutto compreso
(bambini 6-12 anni 15€, sotto i 5 anni 10.00€)
Prenotazione obbligatoria ai seguenti numeri
Le Bistrot 0542- 672122 chiuso martedì tutto il giorno, lunedì e mercoledì a pranzo
Ass.ne San Cassiano 0542 – 27129 dal lunedì al sabato dalle 8 alle 12

Gingerito per l’estate

Gingerito è una soda al ginger dall’alto potere dissetante fatta con estratto di zenzero, noto per le proprietà corroboranti e benefiche. Scopri con noi la storia dei produttori

La storia di Coopecañera

L’ingrediento principale del Gingerito è lo zucchero, chre proviene dal Costa Rica grazie alla tenacia e alla costanza dei suoi fondaltori.

Nei primi anni di attività Coopecañera ha superato numerosi ostacoli, come l’iniziale incapacità di lavorare tutta la canna da zucchero portata piccoli produttori. Col tempo si riuscì a portare la capacità di lavorazione a livello della produzione agricola, a contenere i costi fissi e a migliorare i profitti. Coopecañera lavora adesso per stabilire la migliore relazione possibile coi coltivatori di caña. I progetti futuri di aumento della capacità tecnica e di diversificazione commerciale rientrano in questa logica, necessaria a irrobustire la filiera equa e solidale. Storia La nascita di Coopecañera avvenne nel maggio del 1972. Lo scopo principale era allora di riuscire a ridurre i costi di trasporto della canna da zucchero verso le fabbriche dove veniva lavorata. I primi anni di sforzi furono premiati dall’acquisto di uno stabilimento per la lavorazione nel 1977. Seguì un periodo difficile, a causa dell’incapacità dello stabilimento di sostenere tutta la produzione dei soci: la direzione fu interamente rinnovata, e col tempo si riuscì a portare la capacità di lavorazione a livello della produzione agricola, a contenere i costi fissi e a migliorare i profitti. La metà degli anni ’90 portò nuove difficoltà dovute alla scarsa quantità e qualità della canna da zucchero, oltre che dalla concorrenza feroce di altre aziende. I problemi si risolsero grazie a un prestito ottenuto dalla cooperativa, che rapidamente riportò la produzione a livelli soddisfacenti. Iniziando con il 2005 Coopecañera esporta direttamente al prezzo minimo del fair trade.  

Perfetto per preparare un aperitivo diverso dal solito, magari aggiungendo succo di limone o arancia. Provalo con vino bianco e ghiaccio: regalerai un tocco esotico al più classico degli spritz. 

La trovi in bottega fino al luglio con uno sconto del 15%: affrettati

Fonte: Altromercato

Dissetati con g(i)usto!

La calura estiva ci impone di bere tanta acqua, ma alle volte preferiamo qualcosa di più gustoso. Per non ricadere sulle classiche bibite artefatte e piene di zuccheri, il commercio equo propone tante dissetanti alternative, ricche anche di valore sociale. Andiamo a scoprirne alcune con la promozione Fair&Fresh

Frutti rossi di sicilia

Il succo Frutti Rossi di Sicilia nasce dall’incontro tra la naturale e dolce freschezza dell’Arancia Rossa e le molteplici proprietà organolettiche e nutrizionali del Fico d’India, dell’Uva Rossa e della Melagrana.

Dedicato a Beppe Montana, commissario di Polizia a capo della Squadra Catturandi di Palermo, vigliaccamente ucciso in un agguato mafioso il 28 giugno 1985.

Ingredienti: succo di Arancia Rossa (25%), acqua, zucchero, succo di Fico d’India (5%), succo di Uva Rossa (5%), succo di Melagrana (3%), carota nera, rosa canina.

Non contiene conservanti, né coloranti.

Dal sito di Libera terra

Il Nettare di frutti di bosco

Contiene i migliori prodotti della foresta: mirtillo rosso, mirtillo nero, lampone, mora, corniolo e sambuco, vengono spremuti a freddo e donano una purea con oltre il 40% di frutta. Non contiene conservanti, coloranti e sostanze aromatizzanti ed è dolcificato esclusivamente con zuccheri naturali della frutta (succo concentrato di mela).  I mirtilli provengono dalla  cooperativa Insieme, fondata nel maggio 2003 a Bratunac, una piccola località a pochi km da Srebrenica sul confine tra Serbia e Bosnia Erzegovina. Con il  Progetto “Lampone per la Pace” è stato possibile riunire le famiglie più deboli (vedove, madri con figli, famiglie disoccupate, famiglie con più di tre figli) e offrire loro la possibilità di coltivare dei mirtilli come mezzo di sussistenza di lungo periodo. Dopo due anni di analisi dei bisogni, è stata fondata la cooperativa per fornire piante di lamponi e assistenza tecnica alle famiglie e creare una fabbrica dove conservare i lamponi e altri frutti di bosco come more e mirtilli. I frutti di bosco costituiscono una produzione tipica della zona da oltre cinquant’anni.

Dal sito di Altromercato

I prodotti in promozione non finiscono qui, anche The break, Gingerito, Guaranito, Le birre Morosina e i prosecchi  Quorum e Genesis. Ti aspettiamo in bottega

Si fa presto a dire caffè.

Uno dei prodotti cardine del commercio equo e solidale è sicuramente il caffè. Nasce per contrappasso dalla storia che lo ha caratterizzato tra Seicento e Settecento, quale prodotto coloniale imposto,  come tante altre colture,  per ottenere grandi latifondi di monoprodotto da esportare e vendere in Europa.

Uno dei  fornitore di Caffè per altroMercato è ACPCU, Ankole Coffee Producers Cooperative Union, riunisce i piccoli produttori di caffè dei villaggi che si trovano nella zona sud occidentale dell’Uganda,

“Grazie alla scelta dei soci di ACPCU di produrre caffè biologico e alla grande attenzione alla qualità, i contadini ora hanno un reddito sicuro e dignitoso. Mentre prima venivano fortemente sfruttati a sopravvivevano grazie a un’agricoltura di sussistenza, ora i soci delle 20 cooperative possono usufruire di numerosi benefici. Anche nei villaggi più remoti sono state costruite scuole elementari e i bambini (di media 5/7 a famiglia) non devono più vivere lontano dalla famiglia per andare a scuola, come avveniva in passato per chi se lo poteva permettere. Il sovrapprezzo pagato dal Commercio Equo e Solidale è servito per costruire una piccola clinica in cui un medico visita la popolazione e segue alcuni progetti specifici per combattere la malaria e prevenire la diffusione dell’Aids. Molte case di argilla sono state sostituite da case di mattoni con un tetto e sono state costruite finalmente delle strade. I contadini vedono che ogni giorno la loro vita cambia e possono sperare nel futuro.”

Altromercato

La varietà di caffè che abbiamo in bottega cerca di coprire le diverse richieste di un prodotto così semplice ma che richiede filosofie diverse per consumarlo

Un grande classico: la moka.

Nella cultura italiana il punto di partenza della storia del caffè è la moka. Il gorgoglio del caffè che risale e il profumo avvolgente che si diffonde per la cucina. Richiede 10 minuti di preparazione e qualche minuto per sorseggiarlo, che sembra siano diventate tempi biblici se paragonati ai caffè che si ottengono con le moderne macchine domestiche. Gli amanti del caffè vintage, insomma possono spaziare tra:

  • Miscele Classica (Arabica), Pregiata o intensa che hanno confezioni colorate e riciclabili e un ottimo rapporto qualità/prezzo.
  • Monorigine, da Etipia, Nicaragua e Messico
  • La linea BIO, sia nella variante Arabica che Decaffeinato

Per i sofisticati: il caffè in grani

 È la fusione perfetta dei frutti etiopi dolcemente tostati, con quelli dell’America Latina. Una soluzione perfetta per chi ama macinare il proprio caffè al momento, consentendo di esprimere al massimo il suo potenziale aromatico. Sentirai un gusto corposo ed equilibrato caratterizzato sul finale da una lieve nota agrumata.

Altromercato

Per i frettolosi

Non tutti vivono il caffè come un rituale lento, di attesa. Per chi preferisce la praticità di una macchina del caffè e abbiamo alcune soluzioni:

  • Compatibili con macchine per Nespresso ad uso domestico
  • Cialde Monodose, sia nella linea Miscela che nella linea Bio
  • Solubile, monorigine provenite dalla Tanzania

E tu, di che caffè sei?