Non ci si fa mai abbastanza caso, ma ciò che usiamo quotidianamente, ciò che mangiamo, ciò che compriamo, ha uno processo lungo prima di arrivare nelle nostre mani. Le informazioni che ci arrivano su chi lo ha confezionato, lavorato, modificato e a volte coltivato non esisono o sono frammentarie, come altrettanto trasparenti le condizioni in cui tutto questo avviene.
E’ normale che sia così? Per come siamo abituati, forse sì. Ma non è una condizione natuale, semplicemente una convenzione. Forse sarebbe corretto che i consumatori sapessero cosa succede nel processo produttivo di un bene, perchè sono corresponsabili del benessere o dello sfruttamento.
Ricordare i 10 principi del commercio equo e solidale permette a noi di fare acquisti più consapevoli e attenti e ci garantisce di quello che c’è dietro.
- Pagamento di un prezzo equo per un salario dignitoso
- Relazioni commerciali di lungo termine per avere una stabilità di reddito
- Pagamento anticipato per chi non ha accesso al credito
- Trasparenza e verificabilità delle condizioni di lavoro
- Sviluppo delle competenze per introdurre nuove tecnologie
- Informazione e sensibilizzazione
- Pari opportunità per uomini e donne
- Condizioni di lavoro corrette e sicure, come per orari di lavoro dignitosi e ambenti salubri
- Rispetto dei diritti dell’infanzia
- Rispetto dell’ambiente .
Sei sicuro che ciò che compri rispetti questi principi?